Lo stiamo segnalando già da diverso tempo: i lavoratori stagionali mancano all’appello e il settore del turismo sembra proprio non trovare pace in una stagione, come quella estiva, che meriterebbe il massimo dell’impegno di forza lavoro. Che cosa sta succedendo?
Non da ultimo, va segnalato il caso che sta facendo scalpore del noto parco dei divertimenti Gardaland, dove domenica si è dovuto optare per la chiusura anticipata di 13 giostre per l’assenza di dipendenti da impiegare per la stagione estiva. Gli stipendi, gli orari e la precarietà dell’impiego sarebbero i possibili motivi dell’assenza di dipendenti. Trattasi di situazione “temporanea”, in quanto l’azienda si starebbe attivando al massimo nel recruiting di nuovo personale.
Il caso recente di Gardaland è emblematico, ma è solo uno dei tanti esempi di mancanza di personale stagionale divenuta vera emergenza: dalle pizzerie ai bar, fino agli hotel ai chioschi e ricercano figure quali cuochi, baristi, receptionist, animatori turistici. Ha fatto notizia il caso Gardaland, ma sono davvero in tante le aziende a ritrovarsi senza i lavoratori per mandare avanti la stagione, tanto da dover chiudere. All’appello mancherebbero 300.000 lavoratori secondo le stime di Federalberghi. Le cause, come spiegato in precedenza, possono essere le più disparate e secondo alcuni anche l’impiego del reddito di cittadinanza potrebbe essere stato da disincentivo.
È un problema per il quale nessuno ha una soluzione immediata, ma è evidente come un intervento e una riflessione generale servano.
Per le agenzie per il lavoro la sfida diventa dunque sempre più complessa, sempre più affascinante: avvicinare aziende e personale per trovare il legame giusto, l’affinità perfetta per rendere tutti davvero soddisfatti! Non solo per il tempo di una stagione!
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