Grazie agli accordi degli atenei con Università partner internazionali e alle iniziative di associazioni, riparte con vigore la mobilità in Europa e non solo
Andare all’estero per fare un’esperienza formativa ma anche umana; entrare in contatto con una cultura e una lingua diversa è motivo di crescita personale e professionale, permette di arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e sviluppare le soft skill sempre più richieste dal mercato del lavoro. Saper lavorare in team, avere la capacità di risolvere i problemi, avere un atteggiamento propositivo, positivo, collaborativo e onesto nell’approccio al lavoro e nelle relazioni con i colleghi sono tutte qualità che si sviluppano anche grazie a contesti diversi dal nostro e, perché no, internazionali. Le opportunità sono tante, dopo la pandemia, si assiste a una decisa ripartenza della mobilità Erasmus+, soprattutto in questo periodo dell’anno. In primis, gli atenei offrono opportunità di mobilità agli studenti: nuovi accordi con Università partner, per la quasi totalità delle aree disciplinari e dei Paesi dell’Unione europea. La Statale di Milano mette a disposizione per la mobilità 1.257 posti che coinvolgono 332 atenei distribuiti in 33 paesi stranieri; alla Sapienza di Roma, sono stati stipulati nuovi accordi con 665 Università partner e le borse di studio disponibili sono circa 2.150. Sono oltre 300 gli accordi della Luiss di Roma con le principali università internazionali. Inoltre, ora che l’Erasmus+ include la possibilità di svolgere un periodo di studio anche presso destinazione universitarie di Paesi terzi extra-europei, le opportunità aumentano. La milanese Bocconi vede un evidente aumento nella percentuale di studenti da università nordamericane rispetto allo scorso semestre (36%), all’università Bicocca di Milano 900 posti sono a disposizione in 30 paesi diversi. Anche il Centro Sud è ricco di opportunità. L’università di Palermo attiva numerosi programmi di scambio internazionale, con iniziative in ambito Ue ma anche in area extra-Ue. All’università di Sassari la mobilità è prevista in 31 Paesi in quasi 900 sedi diverse. Anche Macerata, Firenze e Bologna, si distinguono per i numeri alti, sono migliaia le disponibilità di formazione in università di paesi stranieri, coinvolgendo centinaia di atenei all’estero. Secondo i dati della Commissione Europea, l’80% degli studenti con esperienze di mobilità internazionale trova un posto entro tre mesi dalla laurea; i periodi di stage e tirocinio presso aziende o enti pubblici comportano risultati migliori, in termini di preparazione e prospettive lavorative. Occasione di formazione sono offerte anche dalle associazioni. Si tratta di esperienze che certamente arricchiscono il curriculum e accrescono le conoscenze personali. L’Associazione Scambieuropei, ad esempio, è alla ricerca di giovani per uno scambio culturale in Romania dal 4 al 12 maggio dedicato al tema della sostenibilità ambientale; l’obiettivo è sensibilizzare sull’impatto dell’inquinamento e dei rifiuti e la promozione di pratiche green ed innovative. Esperienze analoghe vengono promosse anche in Bulgaria e Repubblica Ceca. Mentre sempre in Romania, a maggio, l’iniziativa che avrà luogo a Costinești coinvolgerà giovani partecipanti europei provenienti da Italia, Romania, Spagna, Polonia, Grecia e Turchia. Si tratta di un progetto volto ad aumentare il livello di conoscenza e competenza dei giovani in relazione al mercato del lavoro, quindi verranno proposte attività come scrivere un CV e una lettera di presentazione adeguati, sapere come candidarsi per un lavoro, imparare a parlare con i colleghi e affrontare un colloquio. Per le varie iniziative dell’associazione, è possibile consultare la sezione.