Politiche attive: quale sarà il futuro dei “navigator”?

Sono ancora in attesa di scoprire il loro futuro i 1.900 navigator con contratto in scadenza a fine aprile. Si parla già di una possibile terza proroga, prima della quale seguiranno nuovi incontri tra i sindacati, il ministero del Lavoro e tutti i soggetti coinvolti. 
In considerazione dell’imminente fine del mese, corrispondente alla scadenza di questi contratti, resta difficile immaginare una soluzione definitiva, almeno per il momento ma il rischio è che, mancando un accordo condiviso, i navigator rimangano senza impiego a partire da maggio. Finora già due proroghe sono state concesse, ma l’attesa per questi giovani che hanno superato i test di ammissione e sono stati assunti nel 2019, sembra essere interminabile. 
Il sistema di Politiche attive del lavoro, a fronte della vicenda, “si interroga” per capire quali correttivi apportare al sistema impostato in buona parte proprio sulla funzionalità di questa nuova figura, creata ad hoc per facilitare l’attuazione della misura del reddito di cittadinanza. L’obiettivo, che è sempre quello di far incontrare domanda e offerta di lavoro, può essere raggiunto solo con una sinergia di tutti i protagonisti. 
Per le Regioni, un altro compito importante sarà la presa in carico di 600mila percettori di Gol (di cui abbiamo già trattato) entro la fine del 2022, avviandoli ai percorsi di formazione finanziati dal PNRR. Il lavoro da fare è dunque tantissimo  e chissà che i navigator, rimasti paradossalmente ancora senza impiego, non possano finalmente trovare la loro collocazione, contribuendo alla realizzazione di tutti questi nuovi ed ambiziosi obiettivi

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