Lavoro e futuro: che sta succedendo alla ristorazione?

Abbiamo in precedenza approfondito le caratteristiche di una figura base della ristorazione, ossia quella del cameriere. Oggi, a seguito di un “grido d’allarme” lanciato e condiviso da diversi chef italiani, scopriamo che proprio questa figura sembra essere decisamente in crisi e per tanti ristoratori sta diventando difficile trovare dei camerieri. 
La ristorazione vive obiettivamente un momento particolare, secondo quanto stanno ammettendo tanti addetti ai lavori nelle recenti interviste alla stampa. Non ultimo, lo chef Filippo La Mantia, che ha dichiarato al Corriere: “Io sono disperato perché non trovo camerieri, le prime domande che mi sento fare ai colloqui sono: “Posso avere il part time?” e “Posso non lavorare la sera?”. Ma io non penso che chi mi chiede questo sia sfaticato, è che i ragazzi hanno proprio cambiato mentalità: fino a prima del Covid per loro era importante trovare un impiego, adesso è più importante avere tempo. Non sono disposti a lavorare fino a tarda notte o nei giorni di festa. Sinceramente non vedo una soluzione” ha dichiarato lo chef siciliano.

Oltre al titolare di Mercato Centrale di Milano, si sono espressi anche Alessandro Borghese, le cui dichiarazioni hanno fatto molto discutere, Giancarlo Perbellini, Viviana Varese, Enrico Bartolini, Davide Oldani e tanti altri. I punti di vista sono diversi, ma li accomuna la difficoltà di trovare il personale adeguato per mandare avanti le loro attività. I cambiamenti di oggi sono notevoli e che i ragazzi, soprattutto i più giovani, badino all’equilibrio tra tempo libero e vita privata, non è un mistero. Cosa fare? Non abbiamo soluzioni in tasca, la situazione è in costante evoluzione, ma è giusto a questo punto interrogarsi su questo fenomeno e sulle esigenze di entrambe le parti e far sì che domanda e offerta si avvicinino sempre di più.

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