Lavoro: quando i dipendenti “scappano” dai manager

Perché le persone lasciano il lavoro? Questa domanda ha migliaia di possibili risposte, attinenti alla vita e alle scelte personali, ma c’è una motivazione che davvero accomuna molti di quelli che decidono di cambiare impiego…
Sono infatti tantissimi i dipendenti che “scappano”, letteralmente, dai loro manager. Scopriamo perché.

Una relazione buona con il proprio “capo”, così come con i colleghi, è una delle basi per un lavoro soddisfacente. Per molti invece non è così, talvolta per proprie intrinseche difficoltà relazionali, ma in molti altri casi accade per via della manifesta incapacità manageriale di gestione dei dipendenti.

Un lavoratore sereno “lavora meglio”. Sembra scontato, ma non tutti i manager sembrano averlo capito. In una ricerca recente condotta per conto della multinazionale Randstad, è emerso come i lavoratori italiani stiano ripensando ai loro obiettivi professionali e tra le motivazioni primarie sembrerebbe esserci proprio il “cattivo rapporto” con il capo. 

I dipendenti arrivano ad un punto in cui la pressione, la mancanza di riconoscimento, l’assenza di comunicazione trasparente e le scelte non meritocratiche diventano insostenibili, al punto da portare alla decisione di cambiare completamente rotta. Pesano anche le relazioni ambientali e i rapporti con i colleghi: il clima lavorativo è un altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione. Non si scappa dunque dal lavoro, ma dal capo, nella maggioranza dei casi. O dai colleghi, in altri casi. 

Sono, tra l’altro, ancora poche le realtà che davvero si interrogano su cosa non abbia funzionato all’interno dei propri “processi” lavorativi relazionali, ponendo poi rimedio attraverso nuove strategie per mantenere le risorse migliori. Tra le altre motivazioni della cosiddetta “great resignation” (grandi dimissioni) di cui ormai tutti i media parlano, vi sono sicuramente anche la ricerca di altri stimoli, valori, tempi e, ovviamente, trattamenti economici più vantaggiosi. 

Ciò che colpisce tutti è l’incapacità di una parte della classe manageriale di gestire i lavoratori e, di conseguenza, anche il proprio business. Lo stress e l’insostenibilità delle pressioni sono ormai consolidate nella maggioranza dei lavoratori.

Come rimediare? Non c’è una risposta univoca ma il mondo del lavoro deve, come sempre, interrogarsi per trovare soluzioni che sappiano prevenire questi fenomeni. 
Meccanismi di ricerca e selezione del personale più funzionali sono sicuramente importantissimi per “avvicinare” lavoratori e aziende alle loro reali esigenze, ma soprattutto ai loro obiettivi, affinché siano quanto più possibile simili e raggiungibili in modo condiviso.

Insomma, lavoratori soddisfatti… capi soddisfatti! 

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