Continuiamo a scoprire le ultime tendenze emergenti nel mercato del lavoro e cerchiamo di capire quale “direzione” stanno prendendo aziende e dipendenti a livello planetario.
Un grande successo in diversi paesi sta riscuotendo la cosiddetta “4 day week”, la settimana lavorativa composta da 4 giorni, sperimentata già in Belgio, Scozia, Islanda, Usa, Regno Unito, Emirati Arabi.
Ora anche il Giappone, luogo di innovazione e sperimentazione noto per l’incredibile etica dei suoi dipendenti, si è unito alla lista di paesi nei quali si sta testando la settimana corta. Aderendo a quello che è diventato un vero e proprio “movimento globale”, diverse aziende giapponesi stanno dunque cercando di ridurre l’orario di lavoro per ottenere più benessere per i dipendenti ma, soprattutto, più produttività.
La stampa nipponica ha svelato come anche Panasonic Holdings, insieme ad altri colossi come quali Hitachi, Mizuho Financial Group, Fast Retailing e Shionogi &Co, stia mettendo in atto questa soluzione, ricordando inoltre come la stessa Microsoft, già prima della pandemia, avesse concesso un giorno di libertà in più ai suoi dipendenti. Quali sono stati gli effetti della “4 day week”? un aumento della produttività del 40% e una maggiore capacità di conservare il personale più esperto, avvantaggiato dalla possibilità di dedicarsi ad altre attività oltre che al lavoro. In futuro l’obiettivo da raggiungere sarà quello di diminuire le ore di lavoro… ma con retribuzioni identiche, visto che la maggioranza dei lavoratori giapponesi oggetto di sondaggio farebbe subito a meno dei giorni liberi, in caso di paghe inferiori. Il modo di concepire il lavoro in tutto il mondo sta dunque cambiando, si stanno sviluppando nuove metodologie di organizzazione del tempo e delle attività e il benessere di chi lavora inizia a diventare davvero importante, in quanto stimolo alla produttività.
E in Italia? Nel nostro paese siamo ancora molto lontani da questo tipo di sperimentazioni, salvo pochissime aziende innovative, ma la pandemia ha portato delle modifiche alla “vita d’ufficio” sulle quali tutti stanno iniziando quantomeno a riflettere. Il mondo del lavoro si evolve, cerca novità e noi non possiamo non tenerne conto.